Sono un imprenditore partito da zero che negli ultimi 5 anni è riuscito a creare un piccolo impero. Tutto quello che ho toccato dal 2011 ad oggi si è trasformato in un progetto di successo. Attualmente sono il presidente della mia holding e amministratore delegato di alcune delle mie aziende in svariati settori: una concessionaria auto, due saloni di parrucchieri, un'agenzia di marketing, un'azienda immobiliare e una nel settore digitale. A maggio 2018 scrivo il mio libro Business Reaction, diventato bestseller su Amazon. Appassionato di comunicazione e marketing digitale. Amante del pianeta e degli animali, nel 2019 ho fondato l'associazione Plastic Free, divenuta in 6 mesi il punto di riferimento in Italia, ripreso da testate giornalistiche come Ansa, AdnKronos, Corriere, VanityFair, Today, ecc.
La mia storia
Nel 2007 lascio l'Università, non c'erano soldi per continuarla, e così iniziai ad arrangiare come meglio potevo. Avevo una Fiat Punto bianca, a malapena potevo...
Sono un imprenditore partito da zero che negli ultimi 5 anni è riuscito a creare un piccolo impero. Tutto quello che ho toccato dal 2011 ad oggi si è trasformato in un progetto di successo. Attualmente sono il presidente della mia holding e amministratore delegato di alcune delle mie aziende in svariati settori: una concessionaria auto, due saloni di parrucchieri, un'agenzia di marketing, un'azienda immobiliare e una nel settore digitale. A maggio 2018 scrivo il mio libro Business Reaction, diventato bestseller su Amazon. Appassionato di comunicazione e marketing digitale. Amante del pianeta e degli animali, nel 2019 ho fondato l'associazione Plastic Free, divenuta in 6 mesi il punto di riferimento in Italia, ripreso da testate giornalistiche come Ansa, AdnKronos, Corriere, VanityFair, Today, ecc.
La mia storia
Nel 2007 lascio l'Università, non c'erano soldi per continuarla, e così iniziai ad arrangiare come meglio potevo. Avevo una Fiat Punto bianca, a malapena potevo permettermi il cambio gomme. A 20 anni per fortuna c'era sempre quel piccolo aiuto dei genitori ma non volevo pesare sulle loro spalle. Inizia a fare il cameriere, il barista e man mano che passava il tempo trovavo sempre posizioni migliori. Iniziai a fare network marketing ma senza successo e addirittura un anno, grazie al diploma da perito informatico, riuscii ad entrare in una scuola come docente di laboratorio, che emozione. Tutto quello che guadagnavo lo mettevo da parte per fare investimenti, ma nessuno di questi era andato bene, mi ero sempre fidato di persone sbagliate. Eravamo nel 2011, il mio contratto con la scuola terminava, non avevo nulla da parte, avevo imparato tante cose ma ero completamente a zero. Decisi che dovevo fare qualcosa. Apro la mia prima partita iva. Prima di farlo lessi centinaia di blog per trovare informazioni e in quegli anni di crisi economica puoi immaginare cosa circolava in rete. Ignoro tutto, avendo qualche piccola conoscenza di programmazione, creo un sito web locale con l'idea di vendere spazi pubblicitari. Ripeto, non capivo una cippa di partita iva, di fare impresa, di leve bancarie, avevo in testa solo l'idea. Il progetto andò abbastanza bene, ero un bravo venditore, era l'esperienza acquisita nei vari network marketing. I guadagni erano ancora bassi, parliamo di qualche centinaia d'euro, ma erano sufficienti per continuare a crescere. Investo ogni singolo euro in formazione, libri, videocorsi. Nel giro di 3 mesi avevo letto oltre 100 libri e partecipato a ore di corsi di formazione. Ne sapevo qualcosina in più. Nel 2012 creo la mia prima azienda nel settore dell'editoria, le cose andavano bene ma i conti non tornavano mai. Tasse, stipendi, contributi, e chi più ne ha ne metta. Per fortuna avevo creato un'entrata alternativa che proveniva dalla mia passione per il marketing. Nel 2013 diventai uno tra i più quotati social media specialist tanto da seguire diversi progetti della Regione Emilia Romagna fino a Bruxelles, nel parlamento Europeo. In quegli anni nasceva la moda degli influencer su Instagram. Allentai la presa sulla testata giornalistica e mi concentrai sulla creazione del personaggio Cristina Musacchio, oggi 1 milione di fan. Nel frattempo, continuando a formarmi, capii che era importante diversificare per essere economicamente più stabili ma non avevo i soldi per farlo, quando inizi nuovi progetti è facile essere sempre in bolletta. Durante i corsi di formazione mi dicevano sempre: trova una soluzione, non alimentare scuse. Così iniziai a trovare capitali attraverso soci e leve bancarie e nel 2014 aprii il mio primo centro estetico, spa e palestra di oltre 1.500 metri quadri. L'anno successivo, sempre senza soldi poiché investivo tutto e di più, con la stessa tecnica, apro il primo salone di bellezza con mio fratello, parrucchiere professionista. Lui parrucchiere, io imprenditore, mi sembrava una giusta squadra. Dopo un anno tutte attività iniziavano ad andare benino, non guadagnavo molto, nella fase di startup spesso è così, e in compenso lavoravo dalle 12 alle 16 ore al giorno, incluso il weekend e i festivi. Non era questo il mio sogno. Mi fermo, studio una nuova strategia, era il 2017 ed è l'anno in cui mi sono trasformato in un vero imprenditore. Vendo le aziende che richiedevano la mia forza lavoro, resetto quelle non vendute e dal 2017 ad oggi il tasso di crescita è stato spaventoso.
In 36 mesi:
- creo Posterscan, azienda che vende spazi pubblicitari su cartelli stradali, pura rendita
- creo il secondo salone di parrucchieri di lusso a Milano (brand Andrea Degà) a 500 metri dal Duomo
- creo una concessionaria di auto di livello (brand Obacar)
- scrivo un libro dal titolo Business Reaction e diventa bestseller
- creo la mia holding
- creo un'agenzia di comunicazione con uffici a in centro a Milano (brand What a Find)
- creo Kasame, azienda nel settore del rent to rent immobiliare
- creo un progetto digitale che non posso nominare qui perché è in fase embrionale
- creo Plastic Free, trovi tutto su plasticfreeonlus.it
Aziende e fatturati in forte crescita, non scambio più tempo per denaro, per scelta investo ancora quasi tutto quello che guadagno (quindi non chiedermi soldi) e con la mia libertà finanziaria posso dedicarmi alle cose che mi piacciono, tra queste migliorare il pianeta con la mia onlus.
Morale della favola: trova la tua passione, sviluppaci un'azienda e automatizzala per gestirla senza diventarne schiavo.